Gelso nero

I Gelsi sono essenze legnose diffuse nella zona temperata dell’emisfero nord. I frutti freschi del Gelso bianco sono poco sa­poriti, ma poiché contengono il 22% di zuccheri, possono essere facilmente es­siccati e conservati in modo naturale. Una volta secchi, se ne può fare una sorta di farina dolcificante. Le infrutte­scenze della specie affine, M. nigra o Gelso nero, di colore rosso cupo, quasi violaceo, hanno invece un sapore ec­cellente: oltre a servire nell’alimenta­zione, venivano utilizzate per la prepa­razione di sciroppi e vini di frutta.

Il Gelso bianco è originario della Ci­na e zone limitrofe: la sua coltivazione, legata all‘allevamento del baco da seta, ha tradizioni millenarie. Il Gelso nero, o Moro, originario probabilmente dei terreni accidentati dell’Asia centrale, è stato introdotto relativamente tardi in Europa, forse intorno alla metà del XVI secolo.

Il legno dei Gelsi, talora paragonato a quello degli Olmi, è duro e di grande durata.

I Gelsi si presentano in forma di alberi non molto alti, tra i 10 e i 15 m; di antica coltivazione, prosperano par­ticolarmente nelle zone calde. Forma espansa. Habitat su colline scoscese. Le foglie del gelso nero vengono usate nella fitoterapia.


Foto di Barbara Perini – Immagini e testi tratti da: Piante del Mondo di Vaclav Vetvicka e Vlasta Matousova – Arnoldo Mondadori Editore e Alberi di Allen J. Coombes – Fabbri Editori